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UNA BUONA VITA È SEMPLICE. OTTIMO BILANCIO PER LA FIERA DELLE UTOPIE CONCRETE 2018

UNA BUONA VITA È SEMPLICE. OTTIMO BILANCIO PER LA FIERA DELLE UTOPIE CONCRETE 2018

(17 settembre 2018 – cultura) – È partita per l’Italia dalla Fiera delle Utopie Concrete di Città di Castello la campagna “A Good Life is simple”, ideata da Climate Alliance (l’Alleanza per il Clima delle Città Europee con i Popoli Indigeni delle Foreste Pluviali, che unisce oltre 1700 città da 26 Paesi europei) e realizzata nell’ambito del progetto “Change the power – (em)power to change”, finanziato dall’Unione Europea nel programma EuropeAid/DEAR. Obbiettivo dell’iniziativa, esortare le persone ad unirsi al dialogo, mettersi in gioco e riflettere sugli obiettivi di sostenibilità globale. Per tutta la durata della manifestazione, dal 13 al 16 settembre, è stata allestita nel Chiostro di San Domenico una mostra dedicata alla campagna, con l’esposizione di molteplici e originali suggerimenti per vivere meglio (insieme) senza un costante consumo. In mostra anche l’anello ciclo-pedonale intorno al centro storico di Città di Castello, che, da utopia, sta diventando realtà.
Con l’edizione del 2018 della Fiera delle Utopie Concrete, laboratorio permanente per l’elaborazione e la trasmissione di esperienze, soluzioni e conoscenze di sostenibilità ecologica dell’economia e della società, fondato dal pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer, “ci sembra di essere riusciti a presentare a un largo pubblico la nostra storia trentennale – sottolinea Karl-Ludwig Schibel, coordinatore della manifestazione – e a ricordare nel migliore dei modi il grande numero di esperienze e soluzioni che abbiamo proposto in questi anni”. Molte di queste idee “oggi costituiscono una nuova normalità, dalle energie rinnovabili all’efficienza energetica, alla gestione intelligente dei rifiuti. Altri progetti – prosegue Schibel – richiederanno ancora tempo ed energie per la loro realizzazione”. Quindi gli auguri dei tanti partecipanti alla manifestazione per i prossimi trent’anni riflettono un impegno che è cambiato negli anni, ma non ha perso di attualità. Anzi. “I problemi che nascono dal nostro rapporto con la natura, sia a livello locale, sia a livello globale, ci accompagneranno nei prossimi decenni – conclude il coordinatore – e la Fiera delle Utopie Concrete cercherà anche nei prossimi anni di avanzare proposte pertinenti e ipotizzare azioni utili per dare all’Alta Valle del Tevere un futuro sostenibile. Un bilancio di questa edizione, che ci ha soddisfatto e stimolato, sarebbe infine incompleto senza un ringraziamento ai tanti volontari che ci hanno aiutato in questi giorni e all’amministrazione di questa città”.