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IL CASO FILIBERTO MATELDI. LA PRIMA MONOGRAFIA DEDICATA A UNO DEI MASSIMI DISEGNATORI ITALIANI DEL ‘900

IL CASO FILIBERTO MATELDI. LA PRIMA MONOGRAFIA DEDICATA A UNO DEI MASSIMI DISEGNATORI ITALIANI DEL ‘900

(cultura – 13 gennaio 2021) Vignettista satirico tra i più mordaci degli anni Venti, arbiter elegantiae sulle riviste di moda degli anni Trenta, cartellonista, scenografo, illustratore di punta della celeberrima collana di libri per ragazzi La Scala d’oro, attore presso importanti compagnie del primo Novecento e capocomico della Compagnia del Teatro Futurista. Filiberto Mateldi, talento multiforme attivo in Italia e in Argentina fino alla morte prematura nel 1942, torna a risplendere dopo anni di oblio grazie al nuovo libro della giornalista ternana Paola Biribanti, in uscita per Graphe.it il 26 gennaio.
Nonostante la fama in vita, il numero e l’importanza delle collaborazioni (solo per citarne alcune Il Giornalino della Domenica, il Corriere dei Piccoli, Dea, Pasquino), sul maestro e marito della celebrità della grafica di moda Brunetta Mateldi Moretti, la bibliografia esistente è scarsa e le notizie biografiche assolutamente vaghe. Grazie a un’approfondita ricerca storico-anagrafica, al prezioso materiale messo a disposizione dagli eredi e ad accurate indagini sul personaggio, Paola Biribanti è riuscita a trovare una soluzione al “caso Mateldi”, facendo emergere notizie diverse rispetto a quelle finora considerate acquisite, e particolari che hanno aperto varchi verso la scoperta di nuove e inaspettate dimensioni nella sua vita tumultuosa.
Nella primavera del 1920, anche Perugia e Terni furono tra le città del Centro-Nord toccate dalla tournée della Compagnia del Teatro Futurista di Filiberto Mateldi (diretta da Marinetti, Settimelli e Dessy). A Terni, tuttavia, non si trattò di un’esibizione vera e propria, poiché i ternani, saputo che i futuristi, colleghi di Marinetti interventista e “mangiasocialisti”, avrebbero calpestato “il suolo metallurgico della città”, avevano ordito una sommossa, poi divampata all’interno del Politeama dopo l’apertura del sipario. L’episodio, che nel libro è ripercorso attraverso i disegni e le cronache dell’epoca, per Mateldi segnò un momento di svolta: dopo quel fatto, sciolse la compagnia, abbandonò il palcoscenico e si dedicò completamente all’attività di disegnatore. L’autrice ha potuto ricostruire la vicenda grazie al ritrovamento dell’atto costitutivo della compagnia teatrale di Mateldi, colmando così una lacuna che sembrava incolmabile nella storia del Teatro Futurista sintetico.
Nata a Terni nel 1977, dopo la laurea in Storia dell’Arte Paola Biribanti ha operato per alcuni anni nel settore editoriale. Giornalista con la passione per il disegno e l’illustrazione, scrive su riviste di settore. Ha pubblicato: Boccasile. La Signorina Grandi Firme e altri mondi (Castelvecchi, 2009; II edizione aggiornata, Castelvecchi, 2019), L’ironia è di moda. Brunetta Mateldi Moretti, artista eclettica dell’eleganza (Carocci, 2018) e, insieme a Bruno Prosdocimi, Prosdocimi. La vita è un gioco: Topolino, umorismo, figurine, Tv (Iacobelli, 2018).