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GREEN ECONOMY UMBRA, ALLA FIERA DELLE UTOPIE CONCRETE SI PARLA DEL FUTURO “VERDE” DELLA REGIONE

GREEN ECONOMY UMBRA, ALLA FIERA DELLE UTOPIE CONCRETE SI PARLA DEL FUTURO “VERDE” DELLA REGIONE

logo utopie concrete(Ambiente) – Qualità, efficienza delle risorse e dell’energia e conversione verso un territorio capace di futuro. Partendo dall’analisi della situazione in Altotevere, preso come esempio su cui ragionare per arrivare alla definizione di criteri che possano essere validi per tutto il Paese. Il territorio altotiberino, inteso come “laboratorio permanente” di Green economy, sarà al centro dell’appuntamento inaugurale della ventesima edizione della Fiera delle Utopie Concrete, in programma mercoledì 31 ottobre, dalle 15.30, alla Sala degli Specchi del Circolo degli Illuminati, nel centro storico di Città di Castello. Parlare oggi di Green economy non significa più limitarsi ad avanzare proposte in settori specifici, ma ragionare su un quadro di riferimento per un nuovo tipo di sviluppo, che punti sul “green” e sulla competitività. La Commissione Europea e il Governo nazionale, attraverso le “smart cities” e le “smart communities”, puntano sull’integrazione dei vari settori, in un sistema che fa uso delle tecnologie di comunicazione ed informazione. Ed è qui che l’iniziativa promossa dalla Fiera delle Utopie Concrete torna a fare i conti con la realtà altotiberina, legandosi idealmente agli Stati generali dell’economia del territorio che si sono tenuti nel febbraio scorso proprio a Città di Castello. “Il rischio di deindustrializzazione c’è anche in altotevere – spiega Bruno Bracalente, ordinario di Statistica economica alla Facoltà di Economia dell’Università di Perugia, tra i relatori del seminario di mercoledì – se le imprese presenti nel territorio non riescono a diventare più competitive nel mercato, aumentando la propria produttività. Per evitarlo, le aziende già esistenti in questo territorio devono preoccuparsi di accrescere la loro produttività  e competitività, facendo un investimento sul futuro”. La questione è trovare il modo di diventare più “verdi” e produttivi, mantenendo le stesse produzioni, oppure innovandole. Ci vuole, in altre parole, un settore verde industriale robusto e moderno, capace di rinnovarsi e “ripensarsi”. Ad esempio, riconvertendosi verso nuovi settori di attività, come la produzione di energia da biomassa: un tema “caldo”, fondamentale da affrontare se si vuole ragionare “laicamente” di uscita dal fossile. Mercoledì 31 ottobre, dopo i saluti istituzionali di Luciano Bacchetta, sindaco di Città di Castello, e Mauro Severini, presidente della Comunità montana Alta Umbria, la parola passerà  a Fabio Rossi, presidente della Fattoria Autonoma Tabacchi, e a Franziska Breyer, dirigente del Comune di Friburgo, che parlerà delle politiche ambientali del comune tedesco. Dopo il contributo di Bracalante, interverranno
Mario Magini, Pierluigi Bruschi e Giuseppe Cistaro, fino alle conclusioni di Enrico Carloni, assessore alle Politiche economiche del Comune di Città di Castello. A concludere la mattinata, l’inaugurazione della XXXIII Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei Prodotti Agro-alimentari, con cui la Fiera delle Utopie Concrete ha avviato da quest’anno una collaborazione per valorizzare le eccellenze – culturali e gastronomiche – del territorio. Dopo la giornata inaugurale, la manifestazione fondata dal pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer proseguirà fino a lunedì 5 novembre, con incontri e dibattiti su finanza sostenibile, Smart Cities ed energia sostenibile (partendo dal frigorifero di casa), affiancando all’analisi di questioni di ampio respiro la concretezza della messa in pratica, a partire dal territorio di appartenenza, delle teorie al centro della discussione.