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CIBO NOSTRUM. PRESENTATI A PERUGIA I “VILLAGGI DEL CIBO”

CIBO NOSTRUM. PRESENTATI A PERUGIA I “VILLAGGI DEL CIBO”

(agricoltura – 3 dicembre 2021) Un modello di filiera alimentare ultracorta, co-progettata e partecipata tra produttori e consumatori in grado di sviluppare processi di produzione e distribuzione alimentare che partano dall’analisi dei bisogni reali e in grado di aggregare una “comunità del cibo”. Questo il focus dell’incontro che si è svolto venerdì 3 dicembre, a Perugia, presso la Biblioteca di San Matteo degli Armeni. Un appuntamento promosso all’interno del progetto “Cibo Nostrum”, realizzato a valere sul Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria 2014-2020 – Misura 16, da Ariel Coop; La Rondine; Fattoria sociale; Oasi agricola; Aris formazione e ricerca; Università degli Studi di Perugia. Una giornata di studio e analisi dove sono state presentate esperienze concrete (già sperimentate) e modelli di filiera ultracorte tra produttori e consumatori.
Nel corso della mattina sono stati mostrati i dati di due anni di sperimentazione, elaborati dalla piattaforma, che mostrano i comportamenti di acquisto, i meccanismi di formazione dei prezzi di produzione e commercializzazione e che consentono alle imprese agricole di programmare in anticipo campi e coltivazioni. Un’innovazione necessaria che punta da un lato a coinvolgere consumatori sempre più attenti e dall’altro a minimizzare i rischi di impresa e ridurre gli sprechi.
I territori presi in considerazione nella sperimentazione sono stati quelli delle aziende partner: Foligno Città di Castello, Spoleto, Orvieto. Dal lato utenza, sono entrati in piattaforma, cioè hanno indicato i loro consumi alimentari e inviato i loro pre-ordini virtuali, 56 nuclei familiari (158 individui, composizione media di un nucleo familiare 2,8 persone) tutti residenti in Umbria.
Le aziende agricole che hanno partecipato alla sperimentazione, proponendo in piattaforma un prezzo di vendita alla Cooperativa di Comunità sono state 12.
Venendo al funzionamento su un singolo prodotto finale. Prendendo ad esempio la filiera di uno dei beni più presenti sulle nostre tavole, il pane, si vede come nel territorio di Foligno, i 22 nuclei familiari intervistati, sulla base dei consumi dichiarati in piattaforma, hanno generato un pre-ordine di 25 Kg di pane alla settimana. Questo dato è stato riportato ad una comunità di 1.500 utenti (come da modello di progetto) generando, quindi, un pre-ordine annuale di 30.470 Kg di pane. Il produttore di Foligno ha proposto, in base al consumo, un determinato un prezzo di vendita che è stato accettato dal 93% dei nuclei familiari del territorio. In questo modo si riesce a programmare anche l’impiego dei campi. Infatti la quantità di frumento tenero che occorre per soddisfare il fabbisogno della comunità presa ad esempio, considerando rese per ettaro tipiche del metodo di produzione biologico, deriva dalla coltivazione di 8 ettari.
Un’innovazione necessaria per realizzare spazi di mercato per prodotti alimentari locali, sani, sostenibili ed etico – sociali con l’obiettivo di superare i limiti delle attuali filiere corte ecosostenibili con una diffusione su larga scala. L’idea alla base del progetto è quella di costruire un sistema di coprogettazione e coproduzione produttore/consumatore. L’innovazione contenuta in questo modello è l’idea che, al fine di realizzare una filiera realmente equa ed ecologica, produttori e consumatori debbano essere coinvolti nello stesso soggetto giuridico tramite il quale avvengono aggregazione dell’offerta, trasformazione e commercializzazione. Il soggetto giuridico individuato per la gestione del Villaggio è la “cooperativa di comunità”. Ogni “Villaggio del Cibo” sarà perciò gestito da una cooperativa che ne coordinerà le attività. Ogni cooperativa contribuirà alla diffusione del modello impegnando una parte del sovrappiù realizzato a tale scopo. In uno stesso spazio fisico saranno perciò presenti un Food Market, dei centri di micro-trasformazione, degli spazi di democrazia partecipativa e di formazione e degli spazi di intrattenimento e ristorazione. Nel regolamento della cooperativa sarà definito un protocollo che disciplina i rapporti contrattuali tra la cooperativa e i suoi soci produttori. Sono intervenuti: Luigi Rossetti, Regione Umbria – Direzione regionale Sviluppo Economico. L’agricoltura sociale: responsabilità etica e sostenibilità ambientale, a cura di Fabrizio Dionigi, Ariel cooperativa sociale. La Comunità del cibo: un nuovo modello di filiera corta tra economia civile e bene comune, con Biancamaria Torquati e Giordano Stella, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia. La Comunità del cibo: gli strumenti per un nuovo modello di filiera corta, a cura di Roberto Poletti, agronomo e coordinatore del progetto. La cooperativa di comunità, con Enrico Libera, Aris formazione e ricerca. Condivisione di conoscenze e competenze locali in un’ottica di produzioni sostenibili, con l’intervento di Matteo Bartolini, Presidente regionale Cia Umbria. La conservazione della biodiversità, a cura di Valentina Della Bella, Arpa Umbria. Previsti anche gli interventi di Andrea Radicchi, Legacoop Umbria; Ornella Ciani, Cittadinanzattiva Umbria; Paola Frezzini, Associazione Circuiti del Diritto e Daniela Riganelli, Legambiente Umbria.