Via Savonarola, 88, Perugia
Tel/Fax 075 33390 | Cell. 328 46.75.591 – 349 29.03.197
info@mg2comunicazione.it

IL BOSCO UMBRO, RISORSA DA TUTELARE E VALORIZZARE

IL BOSCO UMBRO, RISORSA DA TUTELARE E VALORIZZARE

logo utopie concrete(Ambiente) – È una delle principali risorse dell’Umbria, ricoprendo “il 44 per cento del territorio regionale e rivestendo un ruolo fondamentale per la salvaguardia e lo sviluppo socioeconomico dei territori montani”. Un patrimonio prezioso – il bosco umbro – che va tutelato e difeso “dal rischio di incendi e depauperamento a causa dell’intensificarsi di periodi di siccità e caldo – sottolinea l’assessore regionale alla Programmazione forestale Fernanda Cecchini – cosa che in Umbria stiamo facendo con politiche di tutela ambientale coniugate con le esigenze della popolazione, e con un’organizzazione ben rodata sul fronte della lotta agli incendi boschivi, insieme a Vigili del fuoco e Corpo forestale, grazie alla quale negli ultimi dieci anni la nostra regione, se si fa il confronto tra le regioni del Centro Sud, è quella dove è più bassa l’incidenza di incendi rispetto alla superficie boscata”. Una risorsa da tutelare ma, allo stesso tempo, valorizzare: è da questa duplice prospettiva che muoverà la conferenza “Foreste per la società – la società delle foreste”, promossa in collaborazione con Alleanza per il Clima Italia venerdì 21 ottobre, a Città di Castello, in occasione dell’edizione 2011 della Fiera delle Utopie Concrete. A partire dalle 9, nella splendida Sala degli specchi di palazzo Bufalini, nel centro storico tifernate, esperti forestali e ambientali, amministratori e dirigenti delle istituzioni pubbliche e privati, selvicoltori e altri attori economici del settore si confronteranno per discutere di una politica delle foreste capace di futuro. Partendo da una domanda fondamentale: come rendere compatibili gli usi energetici dei boschi e la conservazione e promozione della varietà biotica, la protezione del clima e dell’ambiente e il rendimento economico? Una questione chiave a livello internazionale – il 2011 è infatti l’Anno internazionale delle Foreste, proclamato dalle Nazioni Unite – che la manifestazione fondata nel 1988 dal pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer, in programma a Città di Castello dal 20 al 22 ottobre, affronterà come da tradizione con un approccio laico e “glocale”. Analizzando anche le prospettive di sviluppo che “non possono prescindere da un radicale cambiamento di mentalità”, sostiene Davide Pettenella, del Dipartimento Territori e Sistemi Agroforestali dell’Università degli Studi di Padova, che alla conferenza di venerdì 21 ottobre parlerà di nuove sfide per il settore forestale: mercato, energia, ambiente e politiche. Perché “l’Italia non sa di essere un paese forestale, o se ne ricorda solo d’estate quando scoppia l’allarme incendi. Non si considera il fatto – prosegue Pettenella – che negli ultimi 50 anni la superficie boschiva è raddoppiata: una consapevolezza che dovrebbe avere prima di tutto proprio la Pubblica Amministrazione”. Per intervenire, cioè, “non solo per difendere ma anche per valorizzare economicamente questa risorsa, promuovendo il suo utilizzo non solo per la produzione di legno e biomasse, ma anche per i prodotti forestali non legnosi, come funghi e tartufi, che sono molto importanti nell’economia del Centro Italia”. E per cominciare a “considerare di più i servizi pubblici e retribuirli, creando dei meccanismi di pagamento per i ‘servizi ambientali’ che i boschi danno, per il miglioramento di aria, acqua e paesaggio”. Dopo aver affrontato, in mattinata, il dibattito programmatico-strategico con un anticipo delle politiche forestali 2014-2020 da parte di Giuseppe Blasi, direttore nel Ministero delle Politiche agricole, il pomeriggio di venerdì 21 ottobre sarà dedicato a una tavola rotonda “Bosco ceduo: un governo delle risorse per il territorio”, con operatori nei vari ambiti del settore.